Donare. Una scelta che presuppone l’idea di regalare qualcosa di utile e, comunque, di desiderato senza avere compensi materiali in cambio. Una decisione libera che, se trova una motivazione importante, può diventare un impegno di tutti.

Noi di Riusogreen.com abbiamo individuato una motivazione precisa per sostenere e diffondere la pratica del “regalo”: donare è la migliore arma anti-spreco per combattere il consumismo e per costruire un futuro più sostenibile.

In questi termini, si comprende bene quanto un gesto semplice ed immediato possa essere significativo, non solo per chi riceve, ma anche per chi offre in dono qualcosa. C’è una doppia gratitudine: una solidale e una ambientale. Regalando un oggetto, infatti, ci si aiuta a vicenda, si riduce la quantità di rifiuti e si allunga la vita alle cose.

Troppo spesso ancora oggi troviamo tra i rifiuti oggetti in buone condizioni, buttati perché superati da nuovi modelli o perché passati di moda o magari semplicemente perché diventati ingombranti. Allo stesso tempo, accumuliamo giochi, abiti, mobili, libri, vecchi pc in soffitta o in cantina, chiusi tra la polvere ed inutilizzati per mesi.
E’ arrivato il momento di cambiare mentalità e di prendere in carico la motivazione ambientale e solidale per fare un piccolo sforzo: dare in regalo ciò che non ci è più utile e che resta inutilizzato nelle nostre case.

Una volta preso questo impegno, c’è un’altra questione da risolvere. A chi e come donare le nostre cose?
Mantenendo la sempre buona abitudine di scambiarsi vestiti e quant’altro nel cerchio familiare o delle amicizie, possiamo allargare il nostro orizzonte, per conoscere a chi andranno in nostri oggetti e come saranno usati.

E’ questo lo spirito che anima Riusogreen.com. Chiunque può pubblicare un annuncio di regalo ed essere contattato da chi ne fa richiesta. Questo contatto resta “privato” ed ognuno può chiedere le informazioni che desidera e scegliere liberamente se donare o meno.

Ma se decidiamo di voler donare le nostre cose a soggetti caritatevoli con finalità solidali? Come fare?
L’dea di andare con bustoni di vestiti usati o altro è quasi sempre sconveniente. Queste associazioni, infatti, hanno necessità che variano e non dispongono, se non in rarissimi casi, di magazzini o locali per conservare quanto ricevuto.
Dover tornare indietro con tutta la roba che generosamente si voleva regalare è oggettivamente demotivante.

Ecco allora alcuni consigli, prima di recarvi nelle sedi delle associazioni:
Contattate le associazioni e chiedete di cosa hanno bisogno;
Consultate i loro siti web per verificare se ci sono articoli dedicati a progetti specifici;
Chiedere se hanno dei punti di raccolta di materiale vario.

Se poi, volete andare sul sicuro e sapere con un semplice click cosa cercano le associazioni e con quali finalità, allora siete nel posto giusto: www.riusogreen.com
Cliccando sulla sezione dedicata, denominata "Richieste No Profit",  potrete conoscere le richieste delle associazioni e degli enti e verificare se avete oggetti da regalare di cui si ha una reale ed imminente necessità.
Inoltre, negli annunci delle richieste viene spiegata anche la finalità di quanto chiesto. Sapere, ad esempio, che un proprio pc portatile (inutilizzato ma funzionante purché sempre attaccato alla presa elettrica) è, invece, tornato in vita in una aula multimediale di ragazzi disabili non ha prezzo. Aiutare a realizzare uno studio medico solidale donando una scrivania o un armadio è un modo bellissimo per riusare oggetti per noi inutili.

Tra l’altro, tutte le associazioni ed Enti che si iscrivono su Riusogreen.com devono inviare anche il proprio statuto alla redazione, come ulteriore garanzia che si tratti di soggetto senza scopo di lucro.

Alla motivazione ambientale che ci deve spingere a prendere come impegno quello del “dono”, evitando di buttare le cose funzionanti tra i rifiuti, è giusto accostare anche la soddisfazione di aver contribuito a realizzare qualcosa di utile e di bello, aiutando le tantissime realtà solidali che popolano il nostro territorio.

Allora, cosa aspettate? Fatevi sotto e aiutateci a diffondere il nostro progetto!

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Ci siamo. L’anno nuovo sta per arrivare e ci prepariamo ad accoglierlo con l'immancabile elenco degli impegni da realizzare.  

Anche noi di Riusogreen.com abbiamo scritto la lista dei buoni propositi per il 2020, cercando di ridurla all’essenziale, senza citare quelle intenzioni che puntualmente poi vengono disattese.
Quali? Qualche esempio: mi iscriverò in palestra, comincerò una dieta, guarderò meno tv.

Vogliamo accogliere l’anno nuovo con pragmatismo e coerenza, consapevoli che i nostri buoni propositi si tradurranno in impegni concreti.

Volete sapere quali sono?

Eccoli, sono quattro e sono impegni che gli iscritti di Riusogreen.com, siamo sicuri, sentono propri e portano avanti già da tempo.

  • Riusare. Evitiamo di acquistare ciò che non è necessario o addirittura oggetti che già possediamo. Prendiamo e diamo le cose in prestito, scambiamo e condividiamo. Frequentiamo i mercatini dell’usato e prendiamo parte attiva in quelle comunità che portano avanti la buona pratica del riuso come www.riusogreen.com (se non siete iscritti cosa aspettate a farlo?!). 
  • Non sprecare. Evitiamo di buttare cibo, acquistando prodotti locali in quantità idonee, riutilizzando gli avanzi per pietanze gustose, controllando bene le etichette dei prodotti. Evitiamo di riempire le nostre case di oggetti inutilizzati, comprando meno cose, regalando quelle che non ci servono più, riciclando le altre che non funzionano.
  • Riciclare. Evitiamo, ogni volta che è possibile, di utilizzare oggetti non riciclabili. Pensiamo, ad esempio alla plastica. Siamo attenti a capire se quello di cui ci disfiamo è un oggetto realizzato con plastica riciclabile oppure con plastica che non si può riciclare e che quindi finirà in discarica.
  • Donare. Evitiamo di pensare solo a noi stessi. Impariamo a vivere con meno e a regalare di più, a praticare ogni giorno una buona dose di solidarietà.

 

Ecco, se poi ve la sentite e volete aggiungere a questi propositi anche quelli di andare in palestra, di cominciare una dieta e di guardare meno Tv, fate pure e ricordate di scegliere strutture vicino a casa vostra, quando lo sport all’aria aperta non si può praticare, di selezionare cibo locale con filiera corta e di guardare in tv anche servizi su ambiente e sostenibilità.

A questo punto non ci resta che augurare a tutti voi un felice anno nuovo, sempre più sostenibile e solidale.

Come ogni anno il periodo natalizio è arrivato ricco di buoni auspici e pensieri positivi affinché possano guidarci ed introdurci nell’anno che verrà. Riflessioni su quanto è stato fatto di buono nell’anno che sta per concludersi o aspirazioni per un futuro migliore, ebbene tutte queste premesse per ribadire che anche a Natale dobbiamo prenderci cura non solo di noi, ma anche dell’ambiente e della natura. È ormai assodato che il periodo natalizio è quel momento in cui tutto è più abbondante e spropositato, dove si spreca e si butta di più. Per evitare sciupi inutili è importante avere in mente chiaro cosa si vuole fare, addobbi e regali e ciliegina sulla torta il menù delle feste.

L’addobbo per eccellenza che non manca quasi mai è l’albero di Natale, forse nato a Tallinn, in Estonia verso la metà del 1400, dona alla casa un’atmosfera speciale caratteristica delle festività. Per un albero di Natale che sia ecosostenibile al 100% è preferibile scegliere l’abete naturale, proveniente possibilmente da luoghi dove si è attuata un’azione di sfoltimento causati da pulitura di boschi, opera utile per prevenire il dissesto idrogeologico; una volta passate le feste è buona pratica donare l’abete a vivai o a centri attrezzati per la raccolta. Di conseguenza un secco no per l’albero di Natale artificiale.

Come possiamo creare la famosa atmosfera natalizia? Coinvolgendo i bambini, che con la loro creatività e fantasia, sono capaci di creare decorazioni uniche, magari utilizzando la pasta di sale che potranno modellare come vogliono o realizzando addobbi con materiali sostenibili e riciclabili come scatole, bottoni o vecchi calzini in modo tale da rendere le decorazioni il più personalizzate possibili. Centritavola o portacandele con pigne, bacche, rametti, muschio, foglie secche sono i simboli dell’inverno che, con il loro profumo, donano un clima unico in casa, basta solo un pizzico di fantasia.

Per il cenone delle feste aboliamo l’usa e getta e prediligiamo le bottiglie di vetro così da scongiurare sprechi inutili. Il lasso di tempo che intercorre tra Natale e Capodanno è il periodo dove si concentra la maggior parte di spreco alimentare; cerchiamo di essere realisti e di preparare ciò che mangiamo davvero e non la mole di cibo che siamo abituati a cucinare. Di conseguenza fare la spesa sarà più semplice perché compreremo solo ciò di cui abbiamo bisogno, prediligere prodotti sfusi e senza imballaggio, costi dei prodotti si abbassano e il conto sarà meno salato. Una volta terminato il lauto pasto, riutilizzate gli avanzi per il giorno dopo, scongiurando, come ribadito più volte, lo spreco alimentare sempre dietro l’angolo.

Non ci resta che augurare a tutti voi un sereno Natale all’insegna del riuso e della sostenibilità.

La festa più spaventosa dell’anno si sta avvicinando e già da qualche settimana i negozi iniziano ad essere addobbati con scheletri, fantasmagoriche visioni, giganti zucche arancioni pronte per essere intagliate, illuminate (e mangiate). Halloween sta bussando alle nostre porte e i più piccoli non vedono l’ora di giocare a dolcetto o scherzetto e racimolare qualche prelibatezza zuccherina o, al contrario, mettere in atto qualche scherzetto dispettoso per coloro che saranno fin troppo parsimoniosi.

Sebbene sia molto criticata e contestata da vari ambienti, non si hanno dubbi sulla notorietà di questa festa e su quanto i commercianti facciano leva su di essa per vendere tutto il necessario per dei festeggiamenti mostruosi sotto ogni punto di vista.

Cosa fare per rendere la notte delle streghe il più sostenibile e green possibile, stando attenti anche al portafoglio? Iniziamo dalla celeberrima zucca intagliata, meglio conosciuta con il nome di Jack O’ Lantern (se vogliamo fare riferimento al termine anglosassone); in questo caso può venirci in aiuto il riciclo creativo, quindi intagliare la zucca (molto meglio se proveniente da agricoltura biologica), svuotarla avendo cura di mettere da parte tutta la polpa e i semi, inserire una candela e apporla sul davanzale per far spaventare tutti i vicini. Per la parte interna potete preparare dei biscotti da donare ai bambini che verranno a bussare per dolcetto o scherzetto, una zuppa o se siete particolarmente avvezze in cucina, dei prelibati tortelli ripieni di zucca: insomma, date libero sfogo alla vostra creatività.

Ragni pelosi penzolanti e pipistrelli appesi sui davanzali? Ebbene, come avete potuto intuire dalla cucina alle decorazioni per la casa il passo è breve. Per gli addobbi fatevi aiutare dai vostri bambini scegliendo accuratamente materiali sostenibili e biodegradabili, magari prediligendo carta riciclata, bottiglie di plastica o ritagli di stoffa: creare pipistrelli o ragni ecosostenibili non è mai stato così semplice.

Dopo aver pensato alle decorazioni e al cibo da servire, è arrivata l’ora di provvedere ai costumi per i più piccoli. Se siete persone attente all’ambiente e al portafoglio, il problema è risolvibile sempre attraverso il riciclo fantasioso accontentando i bambini con travestimenti home-made, riciclando vecchi vestiti e riadattandoli a seconda del travestimento scelto.

La notte di Halloween potrà essere terrificante e spaventosa da un lato, ma green ed ecosostenibile dall’altro, perché curare il proprio ambiente è un regalo ed una speranza che si dona alle generazioni che verranno dopo di noi.

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