Sembrava così lontano il tempo in cui l’entomologo olandese Arnold Van Huis, arruolato dalla FAO favoriva , nella nostra alimentazione, l’introduzione di insalate di rucola, grilli e cavallette, le zuppe di coleotteri o le torte di camole e di altri insetti...

Seppur di straordinario rispetto il fine (ridurre gli allevamenti di bestiame a fronte della crescente popolazione che abiterà la nostra Terra negli anni a venire e scongiurare ulteriori emergenze alimentari), fin quando sarà possibile godiamo pure dei nostri cibi semplici e tradizionali, non rinunciamo ad alimentarci in modo sano e naturale e rifiutiamo quel cibo “spazzatura” rappresentato non dagli avanzi che ogni giorno restano sulle nostre tavole o nei nostri frigoriferi quanto, invece, da alimenti malsani a causa del loro bassissimo valore nutrizionale e della elevata ricchezza di grassi o zuccheri, responsabili  di obesità, diabete, malattie cardiovascolari e, non ultimo, cancro.

Ed allora, con un pizzico di fantasia e qualche grammo di freschezza, è possibile mangiar sano, spendere meno e continuare, comunque, a fare del buon cibo momento di gioia, di aggregazione e, perché no…, di cultura non solo gastronomica ma anche ambientale!

Quanta CO2 viene immessa in atmosfera con il trasporto verso i nostri supermercati di alimenti provenienti da luoghi lontani? E’ vero, si cercano sempre più spesso fragole a Natale e cavolfiori a Ferragosto… ma quanto incide ciò, oltre che sul mercato, anche sull’ambiente in cui viviamo?

Con l’acquisto di frutta e verdura locali e di stagione - i cosiddetti prodotti a Km 0 – oltre a favorire i produttori di zona, mangeremo cibi più freschi, privi di sostanze necessarie a mantenerne integra la loro conservazione durante lunghi tragitti e, non da ultimo, vedremo cieli più limpidi…

Quanti tir, navi, aerei, treni merci e mezzi in genere, viaggiano per accontentare il nostro palato?

Anche in questo caso, potremmo fare qualcosa in più per ridurre l’inquinamento, mangiar sano e sfruttare al meglio il nostro tempo.

Come?

Se si pensa che le emissioni in atmosfera dei gas di scarico di una vettura sono sicuramente minori di quello di 10-15 vetture aventi stessa destinazione, la risposta non è poi così difficile.

Buona idea, infatti, sarebbe quella di entrare a far parte dei cosiddetti G.A.S.- gruppi di acquisto solidale – uniti da cooperazione, fiducia ed aiuto reciproco, che nascono con l’obiettivo di effettuare acquisti collettivi, privilegiando produttori piccoli e locali, nel rispetto delle persone e dell’ambiente! 

E se la spesa venisse effettuata a stomaco pieno? Ancor meglio! E’ scientificamente dimostrato che fare la spesa quando si è sazi riduce l’acquisto di molti alimenti, spesso solo golosi.

Dunque, compriamo ciò che serve e sfidiamo noi stessi in cucina, ponendoci come obiettivo (almeno per qualche giorno) di non fare la spesa e di cucinare gli avanzi di cibo che recuperiamo nella dispensa o in frigorifero. In fondo non sarebbe così male mettere a frutto la propria fantasia e risparmiare qualche euro!

Un ultimo consiglio per il tuo frigorifero: non riempirlo di variopinti e multipli involucri perché nati solo per sedurti e non per nutrirti. Le confezioni, indubbiamente utili per proteggere e conservare i nostri cibi, comportano costi elevati più per il packaging che per il loro gusto, oltre a renderci produttori di un’immensa quantità di rifiuti rappresentati da superflui imballaggi.

Frutta e verdura sfuse, cereali e pasta alla spina non hanno forse lo stesso sapore di quelli iper-confezionati?

Questi sono solo alcuni dei tanti consigli che la Terra ci chiede come risposta al Suo cambiamento di cui siamo per gran parte responsabili… affinché il rispetto che Lei porta da sempre ai suoi abitanti li faccia sentire non semplici passeggeri ma responsabili protagonisti di un viaggio lungo quanto la Sua stessa vita.