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Più 40% di richieste da parte di famiglie in difficoltà, ma anche un sensibile aumento di donazioni delle realtà agroalimentari,con un incrementato del 50% di recupero di cibo da parte  del Banco Alimentare Abruzzo.     

Così Antonio dionisioDionisio (in foto), presidente del Banco Alimentare in Abruzzo,  descrive l'anno segnato dalla   pandemia da coronavirus che, se da un lato ha acuito la povertà alimentare, dall’altro ha incrementato una   coscienza anti- spreco.

 In occasione della Giornata contro lo Spreco Alimentare  - che ricorre proprio oggi, 5 febbraio - il Presidente Dionisio racconta a Riusogreen.com l'impegno quotidiano del Banco Alimentare a recuperare le eccedenze di  cibo e a redistribuirle attraverso una rete di enti e soggetti caritatevoli a chi ne ha bisogno

Presidente, può darci una fotografia sullo spreco alimentare in Abruzzo?
Nonostante alcuni tentativi, ad oggi non esistono dati scientifici su questo fenomeno in Abruzzo. Quello che possiamo dire è che nella filiera agroalimentare si spreca ancora molto, per ragioni spesso banali, come errori di etichettatura, campagne promozionali finite, non rispondenza del prodotto a standard qualitativi, come nel caso del calibro della frutta.

E nel 2020, le eccedenze alimentari sono state ancora di più, soprattutto a causa delle dinamiche connesse al lockdown per la pandemia. Non a caso, come Banco Alimentare abbiamo incrementato del 50 per cento il cibo recuperato l’anno scorso, per poi redistribuirlo alle persone in difficoltà.

Chi si rivolge al Banco Alimentare e perché?
Il Banco Alimentare Abruzzo si relaziona direttamente con una rete di 215 enti caritatevoli in Abruzzo e Molise: parrocchie, associazioni di volontariato, Caritas, Comuni, mense per i poveri e via dicendo. Noi doniamo a loro il cibo, che a loro volta lo donano alle persone bisognose: oltre 36 mila nelle due regioni.

Avete riscontrato un aumento di richieste nel corso della pandemia da Covid-19? È aumentata la povertà alimentare?
Possiamo tranquillamente affermare che l’aumento delle richieste è stato di almeno il 40%, sicuramente connesso ad una povertà alimentare crescente anche in Abruzzo e Molise.

Se da un lato la pandemia ha acuito la povertà alimentare, dall’altro ha ridotto gli sprechi? Le persone sono più attente?
Difficile dire se sono cambiati o meno gli stili di vita, cosa che è comunque auspicabile. Sicuramente abbiamo assistito ad un fenomeno significativo: sono state davvero numerose le aziende agroalimentari che sin dall’anno scorso si sono rivolte al Banco Alimentare per donare le loro eccedenze.
Questo vuol dire che è aumentata la consapevolezza che esiste un’alternativa allo smaltimento del cibo in eccedenza, ed è quella che offriamo noi quotidianamente: ridoniamo nuova vita a cibo buono e non deperito, con grande beneficio delle tante, troppe persone che faticano ad arrivare a fine mese.

Come fate e recuperare il cibo che andrebbe “sprecato”?
Il Banco Alimentare è il luogo di incontro tra due realtà: da un lato, la fisiologica creazione di eccedenze alimentari per le più svariate ragioni, di cui abbiamo detto sopra. Dall’altro, la mancanza di cibo in tante famiglie. Per cui, noi ci rivolgiamo alle aziende – siano esse industrie, supermercati, centri di distribuzione, agricoltori ecc. – anche tramite accordi nazionali oppure, sempre più spesso, queste aziende cercano noi. A facilitare questo incontro, c’è anche una legge nazionale, cosiddetta Legge Gadda, che incentiva la lotta allo spreco mediante vantaggi fiscali e burocratici.

Consigli per evitare lo spreco alimentare nella vita quotidiana?
Di tecniche “antispreco” ne esistono molte. Sicuramente, una buona programmazione settimanale dei pasti familiari aiuta a non vivere alla giornata, così la capacità di resistere alla tentazione di acquistare cibo in più, solo perché magari è in offerta. Infine, sapere che c’è tanta gente, anche fra di noi, che non ha da mangiare a sufficienza ogni giorno, sicuramente rappresenta un ottimo deterrente contro un uso improprio del cibo.

Come si può sostenere il vostro lavoro?
Ci sono vari modi, ma sicuramente tre sono le strade principali.
Le aziende del settore agroalimentare o della distribuzione possono contattarci per sapere come fare a donare le loro eccedenze. Si può fare una donazione economica, completamente deducibile. Oppure, si può donare del tempo mettendosi a disposizione come volontario nella nostra sede a Pescara.

 

Le foto sono ci sono state inviate dall'Ufficio Stampa del Banco Alimentare Abruzzo che ringraziamo per la collaborazione.