Quest’anno le festività natalizie avranno un sapore diverso da quelle degli anni passati, segnate dall’emergenza sanitaria, dalle restrizioni e dal distanziamento sociale. Molte famiglie non potranno riunirsi per il pranzo di Natale, non si potranno fare le consuete passeggiate per i vari mercatini; saranno delle vacanze più sobrie che, probabilmente, ci faranno riscoprire il vero ed autentico spirito natalizio.


Le riflessioni da fare su quest’anno che sta per concludersi sono tante, ma è necessario ora più che mai essere ottimisti e sperare sempre in qualcosa di positivo.


In questo clima di ristrettezze è importante organizzarsi al meglio in materia di regali, addobbi e menù sostenibili, privi di spreco: l’importante è capire ciò di cui si ha realmente bisogno.

Ed ecco, allora, alcuni consigli.

Per rendere la casa più accogliente scegliamo il riuso creativo, decoriamo l’ambiente domestico con quello che abbiamo a disposizione, ricicliamo e riutilizziamo gli addobbi, magari creandone di nuovi facendoci aiutare dai bambini, che ormai sono abituati a passare la maggior parte del loro tempo in casa. Mettiamo a disposizione dei più piccoli carta, cartone, bottoni, nastri e colla a volontà e vedrete le opere d’arte che riusciranno a dare vita.

Un’idea molto carina è creare delle decorazioni da appendere all’albero di Natale (rigorosamente eco-sostenibile, mi raccomando): è necessario avere ago e filo, dei nastrini, stoffe che non utilizziamo più e colla vinilica. Date piena libertà alla vostra fantasia e a quella dei più piccoli.

Se invece ci sentiamo particolarmente ispirati, possiamo creare un calendario dell’Avvento fai da te. Per chi non lo sapesse, è un calendario che scandisce il periodo natalizio; non a caso inizia il 1 e finisce il 24 dicembre, ed è una tradizione nata nel paesi di lingua germanica come modo per “riempire” il tempo di attesa del Natale, creando quotidiane aspettative nei bambini per tutti i giorni che precedono il 25 dicembre.

Il calendario dell’Avvento si può realizzare in tantissimi modi, ma l’ingrediente principale è sempre la creatività: consiste nel creare una bustina o un pacchettino in cui mettere un regalino per ogni giorno fino alla Vigilia. Per i bambini ogni giorno sarà una vera e propria sorpresa!

Possiamo creare un calendario dell’Avvento fatto in casa? La risposta è sì, sebbene in commercio si possano trovare una miriade di calendari di tutti i generi, sia per adulti che per bambini. Se vogliamo dare un tocco di personalità e fantasia in più, possiamo crearlo home-made: ad esempio, si possono riempire 24 sacchetti che possono essere messi alla rinfusa dentro un cesto oppure creare delle scatoline, colorarle e attaccarle su un pannello: dipende tutto da voi e dal vostro entusiasmo.

Come verrà celebrato questo Natale 2020?
Se negli anni passati il banchetto natalizio era all’insegna dell’abbondanza, quest’anno gli italiani faranno sicuramente molta attenzione a non sprecare nulla; il menù delle feste sarà più ristretto evitando sciupi inutili e anche perché non potremo fare quelle lunghe tavolate affollate e piene di cibo. Il cenone delle feste sarà proiettato verso la sobrietà, preparando davvero ciò che è realmente necessario e non la mole di cibo a cui eravamo abituati negli anni passati. Lo spreco alimentare dovrà senza alcun dubbio essere ridotto a zero.


Allora prepariamoci ad un Natale di riflessioni e di sobrietà.

Un Natale che sarà, comunque, ricco, di amore per chi ci è vicino nel cuore, seppur distante fisicamente.

La pandemia Covid-19 ci sta mettendo di nuovo alla prova. Tante le restrizioni e le limitazioni, il cui rispetto è fondamentale se vogliamo superare anche questa seconda ondata.

A pagare un prezzo alto sono i bambini, soprattutto quelli che hanno meno. Abbiamo visto come l'attivazione della Didattica a Distanza, ad esempio, abbia in qualche modo messo in risalto le difficoltà dei ragazzi che non possiedono un Pc o non possono avere un genitore che li segue, perché impegnato al lavoro o perché privo di strumenti. Allo stesso modo, la crisi economica conseguente alla diffusione del coronavirus ha acuito problemi legati al lavoro in molte famiglie, tra dipendenti in cassa integrazione e professionisti e commercianti che si sono visiti diminuire fortemente le entrate.

Ebbene, in questo contesto l'attenzione di Riusogreen.com si focalizza sui più piccoli, per dare un segnale di speranza.

Fra poco più di un mese celebreremo il Natale, in una atmosfera in cui il "dono" assume un significato ancor più profondo. Donare un gioco ad un bmbino, oggi, significa anche regalare un sorriso, svago, felicità, leggerezza.

E loro, i nostri bambini, meritano questo piccolo gesto.

La crisi economica, dicevano, impone delle priorità anche di spesa, naturalmente. Ma su Riusogreen.com ciò non è affatto un problema, perché, almeno per quello che si può, il riuso ci viene in aiuto.

Allora invitiamo tutti i nostri iscritti e chiunque voglia farlo a controllare nelle camerette, nei garage e nelle soffitte...aprire gli scatoloni e cercare i giochi inutilizzati che potrebbero continuare a far passare del bel tempo ad altri bambini.
Immagino che abbiate tanti libri che i vostri figli non leggono più e che non sapete dove mettere, così come i puzzle (diventati troppo facili), peluche, colori, costruzioni, zaini, astucci e pupazzi.

Immaginate che bello regalarli. Darli in dono ad altri bambini.

Poi, proprio perché andiamo incontro al Nalate, controllate anche tra le ghirlande, luci e lucine, alberi e palle se ci sono addobbi che potrebbero entrare in altre case per renderle più calde e colorate.

E già che ci siete, aprite anche i guardaroba. Avete giubbini e cappotti diventati piccoli? Regalateli che l'inverno è alle porte.

E se proprio volete fare un gesto utile al cuore e all'ambiente, scendete in cantina e regalate passeggini, carrozzini, seggioloni, vaschette per il primio bagno, lettini, ovetti....etc etc. I genitori in dolce attesa potrebbero apprezzare molto il vostro dono e rivivere con i vostri oggetti quei momenti meravigliosi della nascita di un bebè.

Inoltre, vi chiediamo di pensare ai ragazzi che fanno didattica a distanza. Avete pc,monitor o tablet inutilizzati? Forza, cedeteli e fate in modo che qualche ragazzo ci segua lezioni di scuola. Ma regalate anche tappetini e mouse, auricolori e cuffie...tutto ciò che può essere utile a giovani studenti digitali.

Oltre a chi riceverà i doni, anche l'ambiente avrà gratitudine per i vostri gesti: riusare, infatti, significa allungare il ciclo di vita degli oggetti in linea con i principi di economia circolare ed anche ridurre i rifiuti invisibili, tema al centro di SERR2020.

Il momento è difficile, lo abbiamo detto, ma ognuno di noi può fare qualcosa per stringerci in un abbraccio virtuale di solidarietà e sostenibilità.
Un piccolo gesto riempirà il vostro cuore e quello degli altri e farà bene all'ambiente.

Riusogreen.com è dalla parte dei più giovani nel contrasto alla diffusione del coronavirus.

P.s. Gli scambi di oggetti dovranno rispettare le normative in essere e si raccomanda di provvedere all'igienizzazione dei doni in consegna e ricevuti.

APPROFONDISCI: https://www.youtube.com/watch?v=-R08ezx4wf0&feature=emb_title

Riusogreen.com è tra le azioni protagoniste di SERR2020 (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti), la più grande campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione dei rifiuti in Europa che si terrà dal 21 al 29 novembre.

Quest’anno il tema centrale di SERR è particolarmente vicino a quello che ha spinto Deco S.p.A., società leader nei servizi ambientali, a realizzare questo portale web del riuso anche solidale: www.riusogreen.com.

Il focus della campagna è, infatti, legato ai “Rifiuti invisibili”.

Quali sono?  Vi chiederete. Perché gli oggetti che riponiamo nella spazzatura si vedono eccome.

Ebbene, ci sono rifiuti che vengono generati anche durante la fabbricazione di prodotti di vario genere, di cui i consumatori non hanno piena consapevolezza.
Essi sono i Rifiuti Invisibili, gli scarti da produzione che incidono pesantemente sull’impatto ambientale dei nostri comportamenti. 

Un esempio concreto: quanti smartphone cambiamo solo perché sono passati di moda? Ebbene oltre ai rifiuti che mandiamo in smaltimento nel momento in cui ce ne disfiamo, dobbiamo considerare anche quelli legati alla loro produzione. Uno smartphone che pesa meno di 200 grammi e viene fornito in un piccolo pacchetto durante la sua produzione arriva a generare 86 chilogrammi di rifiuti.

Davvero incredibile!

E se questi rifiuti invisibili fossero noti, avremmo lo stesso atteggiamento?
A questa domanda non siamo in grado di rispondere, ma possiamo affermare con certezza che in quel caso tutti i consumatori finali avrebbero maggiore consapevolezza e quindi capacità di capire il reale impatto ambientale delle loro scelte di acquisto. 

Allora, come comportarci?

Un modo per ridurre fortemente la quantità di rifiuti invisibili è certamente quello di allungare il ciclo di vita dei prodotti riutilizzandoli ed aggiustandoli.

Ed ecco che in questa prospettiva ci proponiamo come uno dei mezzi per semplificare e rendere immediata la pratica del riuso.

Sul nostro portale, infatti, bastano pochi secondi per pubblicare la foto di un oggetto di cui ci si vuole disfare, essere contattati privatamente da chi ne ha bisogno e concordare lo scambio tra gli utenti, sempre in maniera riservata. Tutto questo gratuitamente. Su www.riusogreen.com, infatti, non avviene scambio di denaro.

A questo gesto di grande valenza ambientale abbiamo voluto affiancare anche una connotazione solidale, con la sezione dedicata alle onlus ed agli enti no profit.

Perché?

Perché l'atto del dono si carica di ulteriore significato se è indirizzato a chi ha meno possibilità ed è un gesto che offre una forte gratificazione. 

Come?

Pensate, ad esempio, di disfarvi del vostro vecchio PC solo perché magari ha un monitor troppo piccolo. A chi regalarlo? Sbirciando tra le richieste degli Enti No Profit  presenti sulla nostra sezione vi potreste accorgere che una associazione sta cercando proprio dei PC funzionanti per allestire una aula multimediale per ragazzini in difficoltà.
Allora? Potreste mandare loro una email e concordare lo scambio gratuito. 

Pensate a quanta gratificazione potrebbe portare nel vostro cuore un semplice gesto con un impegno minimo di tempo! Immaginate il vostro PC pronto ad avere un’altra vita tra i banchi di ragazzi desiderosi di imparare!
Non avreste “buttato” pc funzionante, avreste evitato che l’associazione ne comprasse uno nuovo,  riducendo (in maniera ipotetica) i rifiuti generati dalla sua fabbricazione.

E che peso hanno questi rifiuti?  La ricerca di Avfall Sveriges Utvecklingssatsning ha rilevato che la produzione di un computer portatile produce 1200 kg di rifiuti.

I prodotti di elettronica sono quelli che generano maggiori scarti, ma anche i beni di largo consumo come l’abbigliamento non scherzano.
Allora comprendiamo bene l’importanza di regalare maglie, pantaloni, etc. che non ci vanno più ma che sono in buone condizioni. Se solo pensiamo all'abbigliamento infantile...i bambini crescono velocemente e spesso indossano i vestiti solo per pochi mesi che quindi restano semi-nuovi. Regalarli è la scelta migliore.

Per tutti questi motivi siamo felicissimi di partecipare a SERR2020 e se volete darci una mano a ridurre i "Rifiuti Invisibili" registratevi sul nostro portale e fate registrare i vostri conoscenti e le associazioni che conoscete e che vogliono lasciare “un’impronta migliore” sul Pianeta.

Tutti possiamo fare qualcosa. Anche tu!

#EWWR20 #SERR2020 e #ReduceYourWaste.

 

Guarda Il Video per conoscerci meglio!

riusogreen

 

 

L’utilizzo del rifiuto e del riciclo nelle arti visive è una tecnica utilizzata per esprimere un messaggio provocatorio e, spesso, di rottura con le correnti artistiche dominanti, che ha portato alla realizzazione di importanti opere d’arte. L’artista riesce e vuole restituire la bellezza ad oggetti che sembrano averla persa ed assegnare ad essi una connotazione di significato diversa da quella più diffusa.

Già nei primi anni del XX secolo i materiali di uso quotidiano vengono utilizzati per realizzare opere d’arte.

Ne è un esempio la tecnica del collage, cioè composizione di frammenti di carta uniti ad altri materiali. Artisti come Pablo Picasso e Georges Braque, per primi, utilizzano il collage. Nelle loro opere compaiono frammenti di materiali come carta da parati, marmo o legno, carta di spartiti, etichette.

Fare arte diventa anche rivalutare materiali di scarto, quelli che ad uno sguardo disattento sembrano solo rifiuti.

Picasso, inoltre, utilizza anche la tecnica dell’assemblaggio per unire strisce di stoffa, frammenti di lamiera, sabbia e perle, ritagli di giornali e così via come nella sua opera, Chitarra.

Anche i futuristi italiani utilizzano il collage, come Gino Severini che aggiunge alla sua Ballerina blu dei lustrini sul vestito dipinto eCarlo Carrà in Dimostrazione interventista inserisce pezzi di giornale, di pubblicità e di partiture musicali.

È però il movimento dada a rivalutare il “rifiuto” come elemento artistico, per cui rottami o altri scarti si ergono a materiali nobili. Di questa cultura sono risultato le note opere Ruota di bicicletta (1913) o Fontana (1917) entrambe di Marcel Duchamp.

Dada è ancor oggi un punto di riferimento per molti artisti che si servono di rifiuti per fare arte.

A partire dagli anni Venti del Novecento assume valore anche la plastica come materiale artistico in funzione della sua trasparenza, della sua malleabilità, della sua capacità di assumere diversi aspetti. Ad impiegarla sono artisti come Naum Gabo o successivamente anche Alberto Burri.

Anche ferro e metalli sono spesso utilizzati come materiali per creare delle strutture o sculture, ad esempio attraverso la saldatura di vari pezzi. Ne è esempio David Smith, scultore americano che propone un nuovo modo di fare scultura: “junk sculpture”. Si tratta di una scultura composta senza utilizzare materiali tradizionali, lavorando invece con il ferro saldato e impiegando materiali di recupero e scarti di lavorazione industriale.

Negli anni sessanta Il Neo-Dada riprende i temi e gli stili dadaisti. In entrambi i movimenti l'arte diventa mezzo di ribellione contro le convenzioni e i canoni estetici. Nel new dada usare rifiuti significa assimilare il passato nel presente e conferire all’oggetto un significato anche sentimentale.

Tra gli esponenti più importanti del nouveau realisme abbiamo Arman il quale individua negli oggetti la quintessenza della società dei consumi e della produzione industrializzata.In questo senso è da citare  la mostra “Le Plein” in cui l’artista espone oggetti ammassati fino al soffitto per protestare contro il consumismo dilagante.

Alcuni artisti utilizzano “rifiuti” accanto a forme di ispirazione classica. È il caso di Michelangelo Pistoletto  nella Venere degli stracci.

L’utilizzo del rifiuto, dello scarto, degli oggetti quotidiani, riciclati in arte, è stato dunque una costante dagli anni Sessanta in poi, anche se, come abbiamo visto, la sua origine si può far risalire ai primi decenni del XX secolo.

Chiudiamo il nostro breve viaggio tra i rifiuti d’arte con una bella citazione dell’artista Tony Cragg, artista inglese tra i più noti esponenti della scultura contemporanea, che dice: "Ogni elemento è magnifico, oppure brutto o qualsiasi altra cosa. Dipende dalla nostra gamma dei criteri".

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