"A carnevale ogni RIUSO vale".

Potremmo parafrasare così la frase che accompagna la festa più scanzonata e irriverente dell’anno, che oggi assume un significato più dimesso a causa della pandemia da covid-19. Per la prima volta, dopo 626 anni di tradizione, viene annullato anche il Carnevale più longevo d’Europa, quello di Putignano in Puglia, a causa dei virus, e così molti altri eventi che negli anni hanno colorato tutto lo stivale, da nord a sud.

Ma l’atmosfera carnevalesca non può spegnersi e deve animare le nostre case, nel rispetto delle normative del contenimento del virus.

Allora, lanciamo anche noi un segnale di attenzione all’ambiente ed al futuro in questo carnevale di riflessione.
Che sia:ecologico, solidale, originale. 

A dirla tutta, nella storia di una delle maschere della tradizione italiana sono racchiuse tutte queste connotazioni: la storia di Arlecchino.
Arlecchino era un bambino che viveva in un piccolo paesino in provincia di Bergamo ed era molto povero. La sua mamma non poteva permettersi di comprargli un abito nuovo, così i compagni di scuola il giorno dopo portarono tutti un pezzetto di stoffa che le loro mamme avevano recuperato. Arlecchino indossò dunque un vestito a toppe tutto colorato, che resta tra i più belli di carnevale.

Prendiamo esempio da questa storia e recuperiamo abiti, foulard, lenzuola inutilizzati. Con una vecchia vestaglia e un cappello da notte potremmo travestirci da sonnambuli, recuperando anche una candela consumata, oppure, se preferite, con un lenzuolo bianco ed una cinta di cuoio potremmo trasformarci in antichi romani o ancelle, realizzando anche bracciali d’epoca con carta argentata e cartone.

Per i più piccoli le idee sono moltissime, anche perché con loro l’immaginazione prende forma. Allora, muniamoci di due scatoloni (uno grande ed uno piccolo). Con la scatola più grande realizzeremo il corpo di un robot (ritagliando due buchi laterali per far passare le braccia ed eliminiamo il fondo) colorandola come più ci piace. Potremmo rivestirla di carta argentata e decorarla con tappi di bottiglia colorati a simulare pulsanti e manopole. Con la scatola più piccola realizzeremo il casco del nostro robot, creando una fessura rettangolare all’altezza degli occhi. La fantasia farà tutto il resto.

Ma un carnevale senza coriandoli che festa è?
Certo non possono mancare. Realizziamoli in casa con carta colorata o di giornale di riciclo, che è sempre la soluzione migliore ed evitiamo di lanciarli in strada o peggio nei parchi.

La storia di Arlecchino, oltre la sostenibilità, ci insegna anche quanto sia importante la solidarietà.

Ed allora, apriamo i nostri armadi e tiriamo fuori le maschere che negli anni abbiamo accumulato: R E G A L I A M O L E. Condividete i vostri costumi regalandoli su www.riusogreen.com e salviamoli dall’oblio!!!

Infine, il Carnevale deve essere anche originale, perché no, scanzonato.
Non fermiamo la nostra fantasia: con un paio di forbici, nastro adesivo, carta da riciclo, scampoli d stoffa, perline e nastrini potremmo davvero sorprendere e sorprenderci con una maschera originale che possa offrire, in questo periodo così difficile, un po' di leggerezza e spensieratezza nelle nostre vite.

E non dimentichiamo la lezione di Arlecchino: il carnevale con il riuso e all’insegna della solidarietà vale di più. Sempre.