Continua l'impegno di Riusogreen.com alla diffusione dei 17 Obiettivi fissati con l'Agenda 2030 per uno Sviluppo Sostenibile, programma d'azione universale redatto nel 2015 per le nazioni e per la popolazione mondiale. In questo articolo affrontiamo l'Obiettivo 2, quello di porre fine alla fame e migliorare la nutrizione, raggiungere una sicurezza alimentare e promuovere un'agricoltura sostenibile.
Eliminare la fame, la malnutrizione ed assicurare a tutte le persone un'alimentazione sicura deve essere l'obiettivo cardine, insieme all'azzeramento della povertà, delle organizzazioni no-profit e dei governi nazionali.
Nel mondo, sebbene la situazione sia leggermente migliorata, ci sono ancora troppe persone che muoiono di fame e di stenti, secondo l'ONU circa 795 milioni di persone sono denutrite e tutte provenienti dai paesi in via di sviluppo. La prima causa della malnutrizione è la miseria, questi individui non possono provvedere al sostentamento per le loro famiglie o tantomeno per loro stessi; le categorie che pagano il prezzo più alto sono donne, anziani, disabili e bambini. Inoltre l'ONU afferma che la malnutrizione provoca il 45% delle morti di bambini al di sotto dei cinque anni: poco più di tre milioni l'anno. L'Agenda 2030 si propone, attraverso piani di azione ben delineati, di eliminare ogni forma di malnutrizione e di soddisfare le esigenze nutrizionali di quelle "categorie protette", ragazze adolescenti, donne in gravidanza e neonati. Alla malnutrizione si collega un secondo fattore rilevante, quello dell'arretratezza dell'agricoltura: la mancanza di opportune macchine agricole e le scarse infrastrutture, come strade, impianti fognari o acquedotti.
L'obiettivo 2 non delinea solo le linee guida per azzerare la fame nel mondo, ma ci illustra come raggiungere la sicurezza alimentare. In altre parole, sappiamo realmente la provenienza dei cibi che portiamo sulle nostre tavole? Pertanto quando parliamo di sicurezza alimentare ci riferiamo alla qualità igienico-sanitaria della materia prima che consumiamo. Se questa sicurezza viene a mancare, possono esserci rischi per la salute delle persone, assumendo cibo contaminato da diossine o pesticidi rilasciati dalle attività industriali. Anche in questo caso l'ONU ci pone come traguardo da raggiungere entro il 2030 quello di garantire sistemi di produzione sostenibili e di incentivare il piccolo produttore agricolo.
Se l'Agenda 2030 ha pensato in grande, cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo?
Un gesto concreto, ad esempio, è quello di adottare un bambino a distanza, potremo così contribuire al suo sostentamento, farlo crescere e andare a scuola: in parole povere donargli un futuro. Mentre nell'ambito alimentare accertiamoci che il cibo che portiamo in tavola provenga da filiere agricole sostenibili e da piccole realtà del nostro territorio, evitando allevamenti intensivi dannosi per l'uomo e per l'ambiente.